http://www.metodocaruso.it/uploads/images/Sfondi/06_1050.jpg
Roccia Ghiaccio Neve
Differenza con la roccia
Come già indicato, le tecniche di movimento relative al ghiaccio sono del tutto simili alle prime progressioni che si eseguono su roccia. Gli schemi di movimento principali fanno riferimento a:  • la Progressione Incrociata • la Progressione Fondamentale • la Progressione a Triangolo La prima differenza riguarda l’uso della posizione con bilanciamento, prerogativa esclusiva o quasi della roccia. Le ragioni sono molto evidenti: il bilanciamento su roccia si realizza grazie all’attrito che si genera tra la gomma del fascione laterale della scarpetta sulla roccia ruvida. Ma su ghiaccio? L’elemento scivoloso non favorisce certo alcun attrito con lo scarpone, anzi, il bilanciamento su ghiaccio si può trasformare in qualcosa di potenzialmente pericoloso. Un vero insegnamento si pone come obiettivo anche quello di trasmettere gli schemi di movimento più sicuri in modo da allontanare al massimo il rischio di una caduta. Insegnare una tecnica poco adatta e potenzialmente pericolosa è un grave errore. Si parla tanto di sicurezza, ma spesso in termini per lo più intellettuali e poco concreti.  La sicurezza più importante è quella relativa a un movimento sicuro, cosa che dovrebbe essere insegnato per primo.  Spesso gli errori derivano da una mentalità poco aperta di chi insegna, oltre che dagli errori di comprensione delle tecniche del MC. Nei primi anni ’90, quando nacque il bilanciamento su roccia, inizialmente si verificarono alcune perplessità. Alcuni si domandavano: perché usare questa nuova posizione piuttosto che poggiare entrambi i piedi ad altezze leggermente differenti (quinta posizione)? Quando non si conosce una tecnica, per capirla e utilizzarla bisogna sperimentarne l’efficacia, dopo essersi liberati di quegli automatismi involontari che portano a utilizzare costantemente movimenti e posizioni svantaggiosi, come avviene con la quinta posizione. Ma ora che sono noti i vantaggi del bilanciamento su roccia, perché riproporre con altri automatismi questa posizione su ghiaccio, terreno non adatto al bilanciamento? I ramponi hanno le punte anteriori, non certo laterali, ed è molto più facile e sicuro piantarli sul ghiaccio di punta, in modo tale da avere un punto d’appoggio in più e da evitare la quinta posizione. Altra differenza riguarda la progressione laterale che è realizzabile su roccia perché, su questo terreno, è possibile posizionare il piede in appoggio di lato, così da assumere un assetto laterale rispetto alla parete. I piedi di punta, come quando si infiggono le punte anteriori dei ramponi, portano il corpo a un assetto frontale, favorendo l’avvicinamento del bacino alla parete.  Tutto ciò non significa che non si possa mai utilizzare una sorta di bilanciamento, lasciando magari nel vuoto una gamba come avviene più facilmente nel dry-tooling, oppure mettere il corpo obliquamente alla parete, oppure ancora utilizzare il tallone in appoggio, ma si tratta di eccezioni e varianti che su ghiaccio non rientrano certo nei casi standard. La tecnica serve innanzitutto a favorire l’esecuzione motoria corretta nelle progressioni che si utilizzano maggiormente. D’altronde anche sulla roccia, una volta apprese tutte le tecniche fondamentali, risulta facile mescolare tali tecniche per dar luogo a tutte le infinite varianti e possibilità di movimento. Ma la fase più difficile per l’apprendimento, che permette di fare proprio il movimento migliore, consiste nel lavorare a fondo sugli schemi corretti e più importanti, al fine di automatizzarli in modo consapevole. Diventa poi facile e praticamente scontato apportare le varianti del caso.     Un bravo insegnante dovrebbe capire innanzitutto ciò che insegna.